Dal nuovo libro “Il mio Tour Carcerario”.
Manca si prenda lo stretto necessario, lei deve partire e io; scusi ma alle 4.30 di notte dove cazzo mi portate? E la sua risposta; non possiamo dirle nulla! Bella come risposta esaustiva poi!
L’ho sempre detto da sempre, quando sei in carcere o fai il bravo o il cattivo sei sempre nelle loro mani questa è l’amara verità! Può succedere di tutto, e quel tutto da lì a poco sarebbe arrivato!
Ma di rimando gli dico al mio aguzzino che non capisco cosa lui intende lo stretto necessario, non sono certamente un pirla, dalla sua risposta avrei capito con cosa si partiva!
E lui; lo spazzolino da denti, (magari senza dentifricio no?) sono talmente stronzi che potrebbe anche accadere! Sapone ed asciugamano, cazzo che breve viaggio senza vestiti, non mi servirà nulla! E figli di…
Quindi tutto il resto rimane lì a Voghera! Che premurosi che sono, non vogliono che mi affatichi nel portare i sacchi e all’interno i miei vestiti.
Con le mie guardie del corpo e di fatto, guardie, scendo le scale ma mi faccio mille domande, nel frattempo arrivo in ufficio matricola, e mi dicono; lei è trasferito così ha deciso il ministero, ma va? E dove devo andare alle 4.30 della notte se non trasferito?
Bisognava che il solerte guardiano lo specificasse, ma che tatto hanno con me!
Naturalmente già che ci sono chiedo la destinazione e lui? Ma su dai che domande che mi fate! non si capisce e non si intuisce la sua risposta? Non possiamo dirle nulla, e daie in romano, questi non possono mai dire un cazzo! Ma che omertosi le guardie che sono!
Ma che mi abbiano appioppato il 41 bis? E devo andare in quelle carceri dove ci sono solo detenuti al 41bis?
Esco dalla matricola e chi mi vedo? Carmelo che sbraitando contro le guardie cerca delle risposte ma come per me risposte non ne ha! Solita solfa omertosa!
Riusciamo a salutarci ma ci facciamo capire, che sicuramente i nostri referenti politici faranno un bel casino per quello che ci sta accadendo, non dimenticate che c’era in programma il convegno in carcere, da li a poco.
Partenza, via di corsa nel solito blindato di merda, quel blindato che mi ha visto suo passeggero per decenni.
E come al solito visto come è stato concepito (un aborto) non vedo nulla, perché è stato immaginato proprio per non farti vedere nulla, e, passata quasi un ora, sento sopra di me il rombo di un aereo, caspita mi dico siamo all’aeroporto ma di quale città?
Il furgone ha il lasciapassare naturalmente, e dritto dritto mi portano sotto la scaletta non potevano fare altrimenti, quante volte ho visto per la televisione i trasferimenti speciali per i detenuti speciali?
Non mi serviva vedere già lo immaginavo, e così fu!
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